AL.P.I.

Italian ALtitude Pathology survey

Progetto di studio multicentrico sui fattori predittivi e caratteristiche psicopatologiche dei disturbi del comportamento alimentare in età adolescenziale e preadolescenziale.
Ministero della Salute/Regione Lombardia

La pressione atmosferica diminuisce all’aumentare dell’altitudine, mentre la percentuale di O2 nell’atmosfera rimane costante. La maggior degli individui si abitua a quote fino ai 3000 m in pochi giorni.

Maggiore è l’altitudine raggiunta, tanto più tempo è necessario per ottenere un’acclimatazione completa. Questa indagine ha come scopo quello di comprendere l’entità dei disturbi legati all’alta quota fra coloro che, non solo per motivi strettamente associati ad attività sportiva agonistica ma semplicemente per turismo, escursionismo, alpinismo amatoriale o lavoro, hanno occasione di soggiornare in altitudine. La ricerca è promossa dall’Istituto di fisiologia clinica del CNR, dal Club Alpino Italiano (CAI), e dalla Società Italiana Medicina di Montagna (SIMEM).

L’indagine consiste nella somministrazione al campione individuato di un questionario.

Il gruppo di ricerca è composto da personale dell’ Ambulatorio di Medicina di Montagna, dell’Ospedale Regionale della Valle d’Aosta, dell’Istituto di Fisiologia Clinica, CNR di Pisa, dell’Ambulatorio di Fisiologia Clinica e dello Sport, dell’Università Milano Bicocca, dell’Unità Operativa di Ematologia, dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, del Dipartimento di Neuroscienze, dell’Università degli Studi di Padova e del Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Padova.