DSC 0205Roma, 9 luglio – “Sono i 18-24enni, rispetto ai 25-34enni, e le persone disoccupate o casalinghe ad avere maggiori probabilità di essere bevitori a rischio, così come sono i maschi e le persone non coniugate ad avere maggiori probabilità di essere bevitori problematici. Infine i consumatori di tabacco, di cannabis e/o di cocaina hanno maggiori probabilità di essere bevitori a rischio e ancor più problematici”. E’ il profilo delle persone più a rischio di fare un uso problematico di alcool tracciato da Sabrina Molinaro, responsabile della Sezione di Epidemiologia e Ricerca sui Servizi Sanitari IFC-CNR, alla presentazione dello studio promosso dall’Osservatorio Permanente Giovani e Alcool (Opga) e realizzato dalla nostra Sezione, che si é tenuta oggi, 9 luglio, presso la sede centrale del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Roma.

“I maggiori studi sull’alcool, condotti a livello nazionale negli ultimi decenni – ha proseguito la dott.ssa Molinaro – concordano sul fatto che tra i giovani italiani di 15-34 anni sta diminuendo il consumo di alcolici, specialmente tra i minorenni. Rimane il fatto che sono più i maschi a consumare alcolici, in particolare i 25-34enni, mentre le femmine sono le 18-24enni“. 

DSC 0202L’incontro non è stato solo un momento di riflessione sugli aspetti metodologici, ma anche un’occasione di riflessione su un tema critico per il mondo giovanile e sull’esplorazione dei fattori di rischio e/o fattori protettivi che, in qualche modo, condizionano la progressiva riduzione dei consumi.  

Dopo la relazione di apertura di Sabrina Molinaro (Ifc-Cnr), che ha illustrato i risultati della ricerca, ne hanno discusso Alfio Lucchini (Federserd), Franco Cavallo (Dipartimento Salute pubblica ed epidemiologia,Università di Torino) e Allam Allamani (Agenzia regionale di Salute Toscana). Rappresentati di istituzioni scientifiche e del mondo della salute pubblica hanno animato il dibattito.

Lo studio, promosso dall’Osservatorio Permanente Giovani e Alcool (OPGA) e realizzato dalla nostra Sezione, è una sintesi delle principali evidenze emerse dall’analisi, allargata a dieci anni, delle principali sorveglianze epidemiologiche a carattere nazionale, tra cui ESPAD®Italia che la nostra Sezione conduce sin dal 1995sul consumo di alcool tra i giovani.

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